09 Luglio 2012

Giurisprudenza – Mutamento – Nuovo termine per notifica – Verifica dell’affidamento incolpevole

“Deve escludersi l’operatività della preclusione o della decadenza derivante dal mutamento giurisprudenziale nei confronti della consolidata precedente interpretazione della regola stessa, la quale, sebbene solo sul piano fattuale, aveva comunque creato l’apparenza di una regola conforme alla legge del tempo. In questo caso lo strumento processuale tramite il quale realizzare la tutela della parte va modulato in relazione alla peculiarità delle situazioni processuali interessate dal mutamento di giurisprudenza”

L’impugnata sentenza di secondo grado, sulla scorta di quanto affermato dalle sezioni unite con sent. n. 20604/2008, dichiara l’improcedibilità dell’appello in quanto, difettando la notificazione del ricorso e del decreto di fissazione dell’udienza nei termini di legge, non era consentito al giudice di fissare una nuova udienza di discussione e di assegnare all’appellante un nuovo termine per la notifica del ricorso ai sensi dell’art. 291 c.p.c._x000d_
Siffatta pronuncia innova il consolidato principio secondo cui il termine di dieci giorni per la notifica dell’atto di appello (art. 435 c.p.c.) non è perentorio, in quanto assolve ad una funzione acceleratoria del processo, per cui ogni vizio e la stessa inesistenza della notificazione può essere sanata ai sensi dell’art. 291 c.p.c. mediante fissazione di una nuova udienza di discussione e concessione di un nuovo termine di notifica._x000d_
Con riferimento a casi analoghi di mutamento giurisprudenziale, le Sezioni Unite ritengono che, qualora la consolidata interpretazione precedente di una regola processuale abbia creato l’apparenza di una regola conforme alla legge del tempo, lo strumento processuale tramite il quale realizzare la tutela della parte va modulato in relazione alla peculiarità delle situazioni processuali interessate dal mutamento di giurisprudenza (Cass. Civ., sez. un., 11/07/2011, n. 15144)._x000d_
In ossequio al principio sopra enunciato, il giudice di merito, cui viene rinviata la causa, dovrà valutare, alla luce delle peculiarità della situazione processuale, se la parte abbia confidato sul precedente consolidato orientamento in maniera incolpevole, cioè non oltre il momento di oggettiva conoscibilità dell’arresto nomofilattico correttivo, e, in caso di accertamento positivo, dovrà considerare l’opportunità di concedere il richiesto termine per la notifica dell’atto di appello.