06 Aprile 2020

Responsabilità da cose in custodia – Condotta imprudente del danneggiato – Nesso causale

Cass. Civ., sez. III, sentenza 27 marzo 2020, n. 7580 (rel. Pellecchia)
Qualora la cosa in custodia che si assume aver cagionato il danno sia di per sé statica e inerte e richieda che l'agire umano, e in particolare quello del danneggiato, si unisca al modo di essere della cosa, per la prova del nesso causale occorre dimostrare che lo stato dei luoghi presenti peculiarità tali da renderne potenzialmente dannosa la normale utilizzazione (buche, ostacoli imprevisti, mancanza di guard-rail, incroci non visibili e non segnalati, ecc.) (Cass. 13 marzo 2013, n. 6306; Cass. 05 febbraio 2013, n. 2660; Cass. 09 dicembre 2009, n. 25772; Cass. 04 novembre 2003, n. 16527).
Tale verifica, rimessa al giudice di merito, deve riguardare tanto la potenziale pericolosità dello stato dei luoghi quanto la condotta eventualmente imprudente del danneggiato, al fine di verificare se quest'ultima sia autonoma, eccezionale, imprevedibile ed inevitabile, e quindi dotata di efficacia causale esclusiva nella produzione dell'evento lesivo.