18 Ottobre 2022

Emotrasfusioni – Danni da morte – Iure proprio – Compensatio lucri cum damno – Indennizzo

Cass. Civ., sez. III, ordinanza 1 settembre 2022, n. 25827 (rel. A. Pellicchia)
In ipotesi di morte per danni da emotrasfusioni, il giudice di merito deve rileva anche d'ufficio la compensatio lucri cum damno con l'indennizzo una tantum già erogato ai familiari nella misura fissata ex lege dall’art. 2, comma 3 della L. 210/1992 e quindi detrarre tale importo a quello complessivamente liquidato a titolo di risarcimento del danno iure proprio subito dagli attori per il decesso del proprio familiare.

Quando, in conseguenza di un fatto illecito, la persona danneggiata ottenga anche un vantaggio patrimoniale, quest’ultimo va defalcato dal risarcimento quando il medesimo soggetto sia tenuto sia al pagamento del risarcimento, sia al pagamento dell’ulteriore vantaggio economico a favore della vittima (Cass. Civ., Sez. U, sentenza n. 584 del 11/01/2008).

Nel giudizio promosso nei confronti del Ministero della Salute per il risarcimento del danno conseguente al contagio a seguito di emotrasfusioni con sangue infetto, l’indennizzo di cui alla L. n. 210 del 1992, può essere scomputato dalle somme liquidabili a titolo di risarcimento del danno quando, “sia stato effettivamente versato o, comunque, sia determinato nel suo preciso ammontare o determinabile in base a specifici dati della cui prova è onerata la parte che eccepisce il lucrum(Cass. n. 21837 del 2019; Cass. n. 20909 del 2018).

Da ciò si deduce che anche le somme non ancora percepite, ma comunque riconosciute, e dunque liquidate e determinabili, al momento della pronuncia, vanno comprese nel calcolo della compensazione (specificamente Cass. n. 31543 del 2018, Cass. Civ., sez. VI-3, Ord. 31/03/2021, n. 8866).

L’indennizzo di cui alla L. n. 210 del 1992, art. 2, comma 3, spetta agli aventi diritto iure proprio, e non iure hereditario, come già stabilito da questa Corte (multi/, tra le più recenti, Cass. Civ., Sez. Lavoro, n. 26842 del 25/11/2020; Cass. Civ., Sez. Lavoro, n. 11407 del 11/05/2018).