29 Novembre 2021

Sinistro – Terzo trasportato – Incapacità a testimoniare – Art. 246 c.p.c.

Cass. Civ., sez. VI, ordinanza 19 novembre 2021, n. 35552 (rel. M. Dell'Utri)
Il terzo trasportato all'interno di un veicolo danneggiato dal sinistro stradale dedotto in giudizio dal proprietario del medesimo veicolo, in quanto chiamato a testimoniare in ordine alla effettiva verificazione di un fatto nel quale è stato personalmente e direttamente coinvolto e ad attestarne le conseguenti occorrenze materiali, non può non considerarsi portatore di un interesse (misurabile alla stregua di quello previsto dall'art. 100 c.p.c.) pienamente idoneo a legittimarlo a partecipare al giudizio in cui è richiesta la sua testimonianza, dovendo ritenersi limitata, l'eventuale dedotta inesistenza attuale di alcun danno a carico di detto terzo, all'eventuale riscontro della fondatezza nel merito della prospettabile pretesa avanzabile in sede di partecipazione al giudizio, e non già al riscontro della legittimazione a detta partecipazione, cui sola è riferita la previsione di cui all'art. 246 c.p.c.

Secondo il consolidato insegnamento della giurisprudenza della Suprema Corte di Cassazione, l’incapacità a deporre prevista dall’art. 246 c.p.c. si verifica quando il teste è titolare di un interesse personale, attuale e concreto, che lo coinvolga nel rapporto controverso, alla stregua dell’interesse ad agire di cui all’art. 100 c.p.c., tale da legittimarlo a partecipare al giudizio in cui è richiesta la sua testimonianza, con riferimento alla materia in discussione (cfr. Sez. 2, Sentenza n. 167 del 05/01/2018; Sez. 2, Sentenza n. 9353 del 08/06/2012).

Nel caso di specie, il giudice a quo ha attestato l’incapacità a testimoniare ex art. 246 c.p.c. della teste, avendo in concreto rilevato il suo diretto coinvolgimento nel fatto dannoso, in quanto persona trasportata sul veicolo danneggiato dal sinistro dedotto in giudizio.