28 Marzo 2007

Procedimento civile – Incidenti stradali – Cumulo della domanda di risarcimento dei danni per morte o lesioni con quella di risarcimento del danno a cose – Inapplicabilità dell’art. 40 c.p.c. – Applicabilità del rito lavoro

“Poiché è un dato di comune esperienza che nei sinistri stradali con morte o lesioni si verifichino anche danni a cose, sarebbe irragionevole ed in contrasto con il principio costituzionale della ragionevole durata del processo imporre al danneggiato la proposizione di più cause contro gli stessi soggetti in relazione ad un unico fatto lesivo. La norma contenuta nell’art. 3 l. n. 102/2006 va pertanto intesa nel senso che applicano le norme processuali di cui al libro II, titolo IV, capo I c.p.c. alle controversie per i danni conseguenti ad incidenti stradali, quando tra i danni ve ne siano anche per morte o lesioni”._x000d_
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Il Tribunale di Padova coglie l’occasione per precisare che l’art. 40, 3° co., c.p.c. si riferisce all’ipotesi di una pluralità di cause; esso può trovare applicazione ove le cause, pur identiche quanto ai soggetti e alla causa petendi, siano diverse quanto al petitum. _x000d_
In tema di risarcimento del danno, prosegue il giudice, “le singole voci di esso dedotte dall’attore costituiscono una mera articolazione di un petitum unitario e non autonome domande, sicchè non è ravvisabile, in tale fattispecie, la pluralità di cause che è presupposto per l’applicazione dell’art. 40 c.p.c.”._x000d_