31 Agosto 2009

Responsabilità dell’avvocato – Perdita del diritto ad impugnare una sentenza – Risarcimento – Esclusione

“In materia di responsabilità del professionista, il cliente è tenuto a provare non solo di aver sofferto un danno, ma anche che questo è stato causato dalla insufficiente o inadeguata attività del professionista e cioè dalla difettosa prestazione professionale”

Nella sentenza in epigrafe, la Suprema Corte coglie l’occasione per precisare che “trattandosi dell’attività del difensore, l’affermazione della sua responsabilità implica l’indagine – positivamente svolta – sul sicuro e chiaro fondamento dell’azione che avrebbe dovuto essere proposta e diligentemente coltivata e, quindi, la certezza morale che gli effetti di una diversa attività del professionista medesimo sarebbero stati più vantagiosi per il cliente, rimanendo, in ogni caso a carico del professionista il potere di dimostrare l’impossibilità a lui non imputabile della perfetta esecuzione della prestazione”._x000d_
Precisa, al riguardo, la Corte che “la perdita del diritto di impugnare la sentenza, non può configurarsi di per sé come una conseguenza patrimoniale pregiudizievole, tenuto conto che, ai sensi dell’art. 1223 cod. civ., il riconoscimento del risarcimento del danno postula che il creditore dimostri l’esistenza di un concreto danno consistito in una effettiva diminuzione patrimoniale derivata, quale conseguenza immediata e diretta, dall’inadempimento del debitore”._x000d_
La Suprema Corte, inoltre, condividento le conclusioni dei giudici di merito, ha escluso la configurabilità nel caso di specie anche del c.d. danno da perdita di chance: “la perdita del potere di impugnare la sentenza non poteva rappresentare di per sé una conseguenza patrimoniale negativa, dal momento che i ricorrenti avrebbero dovuto dimostrare in concreto i riflessi pregiudizievoli, offrendo la prova dell’erroneità della decisione e della concreta possibilità di essere riformata in appello”.