Usura soggettiva e piano di ammortamento

Trib. Varese, sentenza 25 luglio 2017, n. 728

“L’ammortamento alla francese si fonda su un sistema matematico di formazione delle rate che risulta predisposto in modo tale che in relazione a ciascuna rata la quota di interessi ivi inserita sia calcolata non sull’intero importo mutuato, bensì di volta in volta con riferimento alla quota capitale via via decrescente per effetto del pagamento delle rate precedenti, con la conseguenza che dovrà escludersi che nella scomposizione in rate dell’importo da restituire, gli interessi siano calcolati su altri interessi, con esclusione, quindi, di alcuna violazione del divieto anatocistico". "La mera allegazione di una situazione di difficoltà economica o finanziaria del cliente della banca, di per sé considerata generica e riferibile semplicemente alla finalità del mutuo, non vale a dimostrare lo stato soggettivo di approfittamento, così come lo stesso non può essere desunto sic et simpliciter dalla misura elevata del tasso di interesse pattuito, che segue le regole del mercato". "L’usuraritetà del tasso non può essere valutata in ragione della sommatoria tra interessi corrispettivi ed interessi moratori, dal momento che, di norma, l’interesse moratorio laddove applicato, ossia in caso di inadempimento del debitore, si sostituisce all’interesse corrispettivo e mai si somma”

Cassette di sicurezza

Cass. Civ., Sez. I, sentenza 27 luglio 2017, n. 18637

“In materia di cassette di sicurezza, stando al modello di responsabilità raffigurato dall’art. 1839 c.c., la banca risponde verso l’utente dell’inidoneità e della custodia dei locali, nonché dell’integrità della cassetta, fino al limite del caso fortuito. Per costante giurisprudenza deve escludersi che il furto subito dall’Istituto di credito – in quanto evento prevedibile in considerazione della natura della prestazione dedotta in contratto – possa costituire caso fortuito e, pertanto, nel caso di specie è stata ritenuta sussistente la responsabilità contrattuale della banca”

Intermediario finanziario

Cass. Civ., Sez. III, sentenza 31 luglio 2017, n. 18928

"L’Istituto di credito preponente risponde in solido con il promotore finanziario del danno cagionato da quest’ultimo nonostante l’esistenza di un rapporto fiduciario con gli investitori, rapporto che non costituisce una delle «anomalie» in grado di escludere il nesso di occasionalità necessaria tra le mansioni affidate al promotore e l’operato dello stesso”

Sale and lease back

Cass. Civ, Sez. III, sentenza 6 luglio 2017, n. 16646

“Il negozio di sale and lease back viola la ratio del divieto di patto commissorio, al pari di qualunque altra fattispecie di collegamento negoziale, ove allo scopo di garantire al creditore l’adempimento dell’obbligazione, il debitore trasferisca a garanzia del creditore stesso un proprio bene riservandosi la possibilità di riacquistarne il diritto dominicale all’esito dell’adempimento dell’obbligazione senza peraltro, prevedere alcuna facoltà, in caso di inadempimento, di recuperare l’eventuale eccedenza di valore del bene rispetto all’ammontare del credito, con un adattamento funzionale dello scopo di garanzia del tutto incompatibile con la struttura e la ratio del contratto di compravendita”

Interessi moratori usurari

Trib. Brescia, Sez. II, 15 giugno 2017, n. 1857

“Posta la diversità ontologica e funzionale esistente tra interessi corrispettivi ed interessi moratori, le pattuizioni relative alle due tipologie di interesse sono autonome e, pertanto, l’eventuale nullità della clausola prevedente interessi moratori usurari non coinvolge la distinta clausola relativa agli interessi corrispettivi”

Mutuo fondiario

Cass. Civ., Sez. I, sentenza 13 luglio 2017, n. 17352

“In materia di mutuo fondiario, l’art. 38 TUB, nel prescrivere limiti di finanziabilità, costituisce norma imperativa dal cui mancato rispetto discende la nullità del contratto, fatta salva la possibilità di convertirlo, ex art. 1424 c.c., in mutuo ordinario assistito da ipoteca”

Natura recettizia del “preventivo avvertimento” di cui all’art. 4, comma 7, della Delibera del Garante della Privacy 16 novembre 2004, n. 8

Cass. Civ., Sez. I, ordinanza 13 giugno 2017, n. 14685

"L’atto di “avvertimento con preavviso” ovvero di “avviso” […] integra una dichiarazione recettizia, in quanto specificamente diretta alla persona dell’interessato e intesa a manifestare la decisione dell’intermediario medesimo di provvedere alla classificazione di “cattivo debitore” del destinatario interessato e, conseguentemente, l’efficacia della dichiarazione di “avviso” si produce quando la stessa giunge a conoscenza del destinatario interessato, con la presunzione relativa che la conoscenza si abbia nel momento in cui la dichiarazione raggiunge l’indirizzo del destinatario"

Quando il contratto di mutuo costituisce titolo esecutivo ai sensi dell’art. 474 c.p.c.?

Trib. Pescara, 12 giugno 2017

Al fine di poter valutare se un contratto di mutuo possa essere utilizzato quale titolo esecutivo, ai sensi dell’art. 474 c.p.c., occorre verificare, attraverso l’interpretazione del contratto di mutuo, integrata con quanto previsto nell’atto di erogazione e quietanza a saldo ove esistente, se esso contenga pattuizioni volte a trasmettere con immediatezza la disponibilità giuridica della somma mutuata, e che entrambi gli atti, di mutuo e di erogazione, rispettino i requisiti di forma imposti dalla legge.

Clausola claims made – Polizza per la responsabilità civile professionale – Giudizio di meritevolezza

Cassazione Civile, sez terza, 28 aprile 2017, n. 10506 - 10509 (pres. Travaglino – rel. Rossetti)

La clausola cd. claim’s made, inserita in un contratto di assicurazione della responsabilità civile da un’azienda ospedaliera, per effetto della quale la copertura esclusiva è prestata solo se tanto il danno causato dall’assicurato, quanto la richiesta di risarcimento formulata dal terzo, avvengano nel periodo di durata dell’assicurazione, è un patto atipico immeritevole di tutela ai sensi dell’art. 1322, comma secondo, c.c., in quanto realizza un ingiusto e sproporzionato vantaggio dell’assicuratore, e pone l’assicurato in una condizione di indeterminata e non controllabile soggezione.